LA SECONDA FERITA: L’ABBANDONO

ferite 300

Continuiamo ad esplorare il tema del RITROVARSI e delle varie modalità per attuarlo.

La settimana scorsa siamo entrati nel grande mondo delle ferite emozionali trattando il rifiuto e le sue dinamiche che riguardano l’essere e l’esistere mentre oggi ci spostiamo sull’ABBANDONO che è sul piano dell’AVERE e del FARE.

Questa ferita emerge tra il 1° e il 3° anno di età con IL GENITORE DI SESSO OPPOSTO da cui il bambino non si è sentito sostenuto dal punto di vista affettivo o da cui ha ricevuto una forma di affetto non calorosa o comunque diversa dalle sue aspettative.

La MASCHERA che l’essere umano di crea per tentare di nascondere a se stesso questa ferita è la DIPENDENZA: la persona dipendente pernsa di non poter riuscire a far nulla da solo e di aver continuamente bisogno di sostegno, motivo per cui cercherà continuamente l’ATTENZIONE altrui, anche creandosi inconsciamente costanti problemi di salute.

Il dipendente teme moltissimo la SOLITUDINE; soffre di una profonda TRISTEZZA, che sia solo oppure no, senza nemmeno sapere bene perché.
Pervaso da questo bisogno di rassicurazione contibia, tende a faticare nel prendere una decisione in autonomia.

Quando la persona dipendente si sente abbandonata, crede di non essere sufficiente o abbastanza importante per meritare l’attenzione altrui, motivo per cui tende a sopportare qualsiasi cosa.

È possibile che, finché continuiamo ad avere sospesi coi nostri genitori, anche inconsciamente, le relazioni con tutte le altre persone dello stesso sesso del genitore in questione saranno difficili.
È dunque importante risolverli per liberarci da inutili legami ed irretimenti con un passato che non ci appartiene più.

Ricordiamoci anche che spesso rimproveriamo agli altri tutto ciò che noi stessi facciamo e non vogliamo vedere.
Proviamo ad amarci e perdonarci iniziando a prendere coscienza della maschera che mettiamo in atto a seconda delle situazioni. 
Poi pian piano risaliamo la china con grande rispetto e pazienza.

(Contenuti presi dal libro “Le 5 ferite e come guarirle” e “Nuove chiavi di guarigione” di Lise Bourbeau)

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