Adolescenza

Adolescenza

L’adolescenza è un’età delicata ed è un periodo di transizione tra l’età infantile e l’età adulta durante il quale si verificano molti cambiamenti psicofisici. I ragazzi e le ragazze iniziano ad avere le proprie idee e raggiungono la maturità sessuale. . 

Proviamo a vedere alcuni aspetti di questo periodo della vita così complicato ed unico.

All’inizio dell’adolescenza, regna sovrano tra i ragazzi il cosiddetto “pensiero magico”: ragazzi e ragazze credono che la loro volontà e le loro doti non contino nulla nei risultati che ottengono, ma che questi siano dovuti alla fortuna o alla sfortuna.

Gli adolescenti credono, generalmente, che la loro sorte non dipenda da loro stessi, ma che siano alla mercé della generosità o della severità dei loro insegnanti, dell’amore cieco o dell’incomprensione dei loro genitori.

Tutto dipende dai legami di causa ed effetto che l’adolescente riesce a cogliere: il successo scolastico, la capacità di risolvere i problemi della vita quotidiana e anche la ricerca dell’amicizia e dell’amore.

Per guidare la propria vita, bisogna acquisire potere su di essa. È soltanto così che si possono scoprire delle strategie che portano al successo e che permettono di sentirsi competenti nella propria esistenza.

Una buona autostima è alla base della motivazione e dell’autonomia.
In questo modo, l’individuo che ha fiducia nelle proprie capacità sarà motivato ad intraprendere un compito o un’attività; utilizzerà gli strumenti utili a realizzarla e persevererà nei suoi obbiettivi.

In seguito, grazie a questo si sentirà competente e la sua autostima sarà maggiore e avrà successo nelle sue imprese, cosa assolutamente necessaria per sentirsi valorizzati.

La motivazione è un motore che spinge avanti.
Questo motore non è veramente efficace se non è unito ad un altro, cioè la capacità di proiettarsi nel futuro.
Gli adolescenti che hanno questa capacità sono in contatto con un mondo di adulti che possono dapprima idealizzare, poi criticare e infine cercare di imitare in quello che hanno di meglio.

Perché un adolescente abbia un ideale personale occorre che abbia a fianco persone i cui i valori gli sembrano giusti e buoni oppure che sogni di assomigliare a personaggi che la società valorizza.

Uno dei compiti importanti dell’adolescente è quello di riuscire a trovare la sua identità personale e per farlo deve de-idealizzare i suoi genitori.
L’adolescente non fa fatica a fare ciò, poiché vede subito le contraddizioni tra i valori che sostengono i genitori e le azioni che compiono.

Prendendo coscienza delle imperfezioni dei suoi genitori, si mette alla ricerca di eroi, di modelli o di esseri ideali.
In seguito, criticherà anche questi personaggi che si riveleranno a loro volta imperfetti e si creerà un ideale tutto suo.
Questo ideale sarà più o meno realistico, ma gli permetterà di proiettarsi nel futuro.

Le qualità più ricercate dai ragazzi sono l’autonomia, l’intelligenza, la volontà e la fiducia in se stessi.
Sono qualità che permettono una maggiore indipendenza.
Tuttavia, ragazzi e ragazze non si identificano nello stesso tipo di persone.

I ragazzi prendono come modelli degli uomini tra i 25 i 30 anni che siano realizzati a livello sociale e che siano ambiziosi, coraggiosi e volitivi.

Le ragazze, a loro volta, si identificano con delle donne di 19 o 20 anni, single, con delle professioni che permettano loro di essere in contatto con altre persone e che siano apprezzate per la loro sensibilità, socievolezza e tolleranza.

L’integrazione nella scuola secondaria è una tappa importante che segna l’inizio della adolescenza. In linea generale, il ragazzo ha fretta di vivere questo cambiamento che conferma la sua condizione di adolescente, ma allo stesso tempo ne ha paura.

I motivi dietro a questi timori sono vari: ogni cambiamento genera insicurezza. 

La maggior parte dei ragazzi ha paura di perdere i legami con il gruppo di appartenenza della scuola primaria, hanno paura di non ricevere l’aiuto necessario e hanno paura di non avere abbastanza tempo.

Nonostante le apprensioni, gli adolescenti hanno un forte bisogno di appartenere ad un gruppo. I genitori devono riconoscere questo bisogno fondamentale ed aiutare i giovani a superare le loro paure.

Un punto fondamentale è che i genitori conoscano gli insegnanti che sono a diretto contatto con i loro figli (almeno i loro nomi e le materie che insegnano), così si renderanno conto che c’è interesse nella loro vita scolastica.
Il ragazzo deve essere cosciente della qualità della relazione che vive con ciascuno dei suoi insegnanti. Ha bisogno dell’aiuto dei suoi genitori per riuscirci.

Un figlio si sentirà di appartenere al suo ambiente scolastico se il genitore partecipa alle attività proposte dalla scuola: incontrare gli insegnanti quando ce n’è l’occasione, partecipare alle riunioni dei genitori e agli eventi speciali a scuola.Tutto ciò lo aiuterà a legarsi ad essa.

È altrettanto importante che si incoraggi l’adolescente a partecipare alle eventuali attività extrascolastiche che offre la scuola (sportive, musicali, manuali…) Nel caso in cui l’adolescente sia poco motivato da queste attività, è il caso di scoprire le ragioni di fondo di questa situazione.

Ci sono delle condizioni da soddisfare perché la scuola favorisca il sentimento d’appartenenza dei ragazzi: la direzione della scuola e gli insegnanti devono esercitare una leadership realmente democratica; gli insegnanti devono essere convinti che il sentimento di appartenenza è un bisogno esistenziale degli adolescenti; deve esserci una forte coesione tra i membri del collegio docenti e la direzione. Questo si traduce in un progetto educativo centrato sui bisogni dei ragazzi: gli insegnanti devono conoscere e comprendere le caratteristiche del quartiere di cui la scuola fa parte.

Germais Duclos, Danielle Laporte, Jacques Ross – L’autostima degli adolescenti

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