IL MESE DEL DOPPIO

FEBBRAIO 300 (1)

Nell’antichità, presso molte popolazioni, le maschere venivano indossate solo in determinate occasioni rituali che marcavano importanti fasi di trasformazione per la comunità di appartenenza, ad esempio nel caso di iniziazioni o riti di passaggio.

Nelle società moderne le cose stanno diversamente a causa della comparsa del concetto di identità personale. Tale concetto è piuttosto recente nella storia umana, almeno nei paesi occidentali, ed è anche storicamente recente l’indipendenza psicologica dell’essere umano da autorità esterne.

Ma, indipendentemente dal contesto storico, l’essere umano ha sempre avuto l’esigenza psicologica di adottare delle maschere di fronte agli altri, come messo in luce dal sociologo Erving Goffman.

Egli sostiene come la libertà individuale sia un’utopia e la vita quotidiana dell’essere umano sia scandita come una performance teatrale dove ognuno di noi non può fare a meno di interpretare una parte, complementare a quella di tutti gli altri individui con cui interagiamo.

Secondo Goffman noi viviamo dunque in un mondo di rappresentazioni nel quale tutti, nessuno escluso, recita una parte, o più parti, adattandosi alla cultura del suo mondo e del suo tempo.

Il mondo di oggi ha introdotto nella cultura un modo, un potere, per mettere a tacere i dubbi e l’ansia dell’individuo moderno.

Questo potere è stato interpretato dal mercato globale che ha imposto le maschere suggerite dall’economia di mercato: stili di vita e di comportamento che si esprimono in abiti, automobili, case, viaggi e tutta una serie di oggetti tecnologici che consentono di “conformarsi” alla società di appartenenza a scapito della propria individualità.

Tale perdita di individualità non è generalizzabile dato che vi sono differenze culturali ed emotive tra gli individui, cionondimeno per tutti è sempre più difficile resistere alle sirene del mercato.

La modernità ha modificato i suoi riti sociali eliminando la necessità di maschere fisiche ma non l’esigenza umana di camuffarsi al cospetto degli altri.

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